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martedì 10 marzo 2015

Boy meets boy - David Levithan

Ci siamo perse per strada, correndo tra i libri, è vero: ma la solfa, in questi due mesi, non è affatto cambiata. Siamo sempre lì, a correre tra i libri, sperando che la fortuna ci faccia posare gli occhi o le dita sul prossimo capolavoro.
Ci arrabbiamo se uno scrittore ci fa innamorare e poi non pubblica un secondo, un terzo, un quattordicesimo libro; con le traduzioni in italiano di titoli che in lingua originale ci sembrano cimeli (avete presente The Rosie effect? "Sto leggendo un bel libro, si chiama The Rosie effect!" suona molto meglio di "Sto leggendo un libro, L'amore è un progetto pericoloso, non fare quella faccia"); con la scelta di pubblicare solo tre libri delle Guardie di Terry Pratchett invece che tutta la saga - eccetera eccetera.
In questo periodo ho letto dei libri davvero interessanti, di cui mi sarebbe difficile fare una recensione senza rovesciare pentoloni pieni d'amore sulla tastiera.
Fahrenheit 451 di Ray Bradbury, di cui ho da poco imparato a scrivere le due acca, e Gli umani, di Matt Haig, che porterò sempre con me.
Poi sono tornata sulla vecchia via, per così dire, naufragando un'altra volta in quelli che sembrano romanzi un po' facili. E sono incappata in Levithan, autore che già conoscevo per una collaborazione che aveva fatto con Rachel Cohn e che mi era piaciuta molto.
Boy meets boy è molto diverso da quello che avevo letto in precedenza. Mi ricorda un libro che lessi qualche anno fa, mi sembra di chiamasse Il mondo dei ragazzi normali. Tuttavia, questo è più delicato, sembra un piccolo fiore. Una rosa in un campo di girasoli, o forse solo una margherita.
Non ho letto molte cose LGBT, sempre che la sigla sia quella. Sia chiaro, uno dei miei libri in assoluto lo è, ma non sono rimasta affezionata al genere.
Ma questo libro ha qualcosa di speciale: la ventata di normalità che lo investe in pieno.
Paul è il protagonista del libro. E' gay, ma suscita lo stesso stupore che susciterebbe se fosse biondo. Ha un migliore amico, Tony, per cui la frase "è gay" crea un po' più di problemi, soprattutto in famiglia. Non della serie "brucerai all'inferno", eh, non ne parlano mai, sperano che nessun ragazzo visibilmente gay bussi alla sua porta da solo e si portano la mano alla bocca e rischiano di scoppiare in singhiozzi ogni qual volta si presenta il problema. Per uno di questi motivi, e per la loro eterna amicizia di base, Paul si porta sempre dietro la sua migliore amica, Joni, con cui poi andrà in crisi.
Paul s'innamora di Noah, l'amore della sua vita. La persona che quando arriva pensi: "Sei arrivato, finalmente!". Proprio quando comincia a vedere fiori e stelline tutto intorno a sé, rispunta Kyle, l'ex per eccellenza, che naturalmente torna alla carica. Riuscirà Paul a fare le sue cazzate del caso e a recuperare tutto?
Va bene, detta così sembra di una banalità sconcertante. Non è banale: è normale, ed è proprio quello il punto. Chissenefrega se a baciarsi sono due uomini. Se si chiamassero Paul e Liza o Jane e Noah sarebbe lo stesso, no? Sarebbe normale. E anche un po' banale, sì, ma lo leggerebbe un sacco di gente.
E' qui che Levithan ha fatto centro: ci ha messi davanti ad una normalità letteraria a cui - purtroppo - non siamo abituati. E l'ha fatto con la leggerezza delle migliori intenzioni.
Che, per una volta, non lastricano la strada dell'inferno.

1 commento:

  1. Lunghissima, completa e molto persuasiva! Cercherò sicuramente questi titoli a mia volta! E sono più che d'accordo sulla questione dei titoli in inglese ;)

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