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martedì 19 maggio 2015

Stay - Tamara Ireland Stone



  Cara Anna,
  non c'erano ragioni per cui tu mi potessi piacere. Siamo troppo diverse o troppo uguali - conoscendoti, direi più la seconda, e lo sanno tutti che le persone simili si tengono lontane come la peste. Sei testarda, fai una tragedia di qualunque cosa, continui a tornare sui tuoi passi e sulle cose che lui ha detto/fatto/pensato, esattamente come faccio io quando c'è di mezzo l'amore della mia vita.
 Scrivi in prima persona, e credo che questo più di ogni altro sia il Motivo per cui non dovrei essere qui a scriverti perché, sai com'è, magari ogni tanto avrebbe anche potuto essere interessante sapere cosa pensava Bennett di tutta la faccenda, o Justin, che ti è morto dietro per duecento pagine senza nemmeno avere uno spazietto per dire beh.
 Ci siamo salutate ieri. Mi hai persino fatta un po' commuovere, verso la fine.
 Già mi manchi.
 Anna, Anna: come hai fatto? Come sei riuscita a trasformare una storia d'amore adolescenziale in qualcosa di nuovo, fresco, in qualcosa che ti trascina tra le pagine? A me le protagoniste femmine non piacciono. Non mi piacciono nemmeno i personaggi femminili secondari (se conoscessi Beka, sapresti di cosa parlo). Non mi piacciono nemmeno le donne che scrivono, salvo rare eccezioni.
 Tu sei una di queste.
 E per questo volevo ringraziarti: è stato bello viaggiare con te e Bennett, lui è forte, sono sicura che vi divertirete insieme (ad esempio nel secondo libro, che non comprerò finché non lo trovo usato).
 Ci vediamo presto (forse), o almeno quando si decideranno a stampare Away in economica.
 Tua,
                                                                                                                  Liza

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